LA PASSIONE PER IL DISEGNO SI TRASFORMA IN UNA NUOVA PROFESSIONE
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Intervista a Maria Michela Brunetti, tatuatrice diplomata presso Accademia Estélite

LA PASSIONE PER IL DISEGNO SI TRASFORMA IN UNA NUOVA PROFESSIONE
Maria Michela Brunetti

Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta dei professionisti del tatuaggio e dei talenti made in Accademia Estélite! Oggi incontriamo Maria Michela Brunetti, tatuatrice affermata (resident presso SMOUNTATTOO, Mola di Bari) ed ex allieva del CORSO di TATUAGGIO & PIERCING firmato Accademia Estélite. Buona lettura!

Quando hai deciso che il TATTOO sarebbe stato il tuo lavoro e il tuo futuro professionale? Come è nata la tua passione per il tatuaggio? 

Ho sempre disegnato fin da piccola, la passione per l’arte mi ha portato a conseguire un diploma da disegnatrice di arredamento presso l’Istituto d’Arte di Bari e poi ad applicare il disegno su qualunque supporto. Per anni ho fatto decorazione su parete e grafica e spesso mi è capitato di ricevere richieste per bozzetti di tatuaggio, questo ha attivato la mia curiosità per questa tecnica di disegno su pelle umana. Un giorno per puro caso mi sono passate notizie sui social di corsi di tatuaggio per cui ho pensato fosse arrivato il momento di approfondire la materia e capire se fosse una nuova strada da intraprendere…
Prese tutte le informazioni, soprattutto sui requisiti che un corso dovesse avere per abilitarmi al tatuaggio, ho deciso di iniziare il percorso formativo, rendendomi da subito conto dell’importanza della corretta esecuzione delle norme igienico-sanitarie. Conseguito il diploma di abilitazione, ho sentito l’esigenza di continuare a formarmi fino a diventare una professionista del settore.

Come ricordi il periodo di formazione in Accademia?

Il percorso di studio in accademia per il corso di abilitazione lo ricordo adrenalinico, ero eccitata all’idea di conoscere tante nuove materie che non mi era mai capitato di approfondire: infettivologia, dermatologia, sicurezza e igiene e in ultimo la tecnica del tatuaggio che per me era del tutto nuova. Non avevo mai preso in mano una macchinetta prima del corso di abilitazione e non sapevo nemmeno come si montasse un ago, che tipologie di macchine ci fossero sul mercato, che formati di ago venivano utilizzati per creare dei disegni su pelle umana e quali inchiostri venissero impiegati. Nel giro di pochi mesi tutto diventò più familiare e ormai era prassi fare mille domande agli insegnanti per avere risposte a tutte le curiosità che scaturivano leggendo le dispense o guardando video in rete sui social. Ricordo i miei compagni di classe, miei futuri colleghi, le risate e le chiacchiere e il confronto tra i banchi, anche accese discussioni su argomenti così nuovi più o meno per ognuno di noi. Con qualcuno siamo rimasti in contatto e con una ragazza, la mia compagna di banco, siamo diventate così amiche da confrontarci quotidianamente sul tatuaggio e frequentare assieme tattoo conventions perché  non si smette mai d’ imparare e tutto è in continuo aggiornamento (si pensi ai materiali o agli strumenti da utilizzare). E ancora ricordo l’ansia per l’esame finale e finalmente il giorno del conseguimento del diploma, momento  in cui capisci che dopo tutto  l’ impegno impiegato per lo studio e l’investimento economico,  non si torna più indietro ma bisogna insistere, continuare a studiare, frequentare seminari di tecnica avanzata e rimboccarsi le maniche per arrivare a tatuare in uno studio e potersi affermare come professionista del settore.

Qual è il tuo cavallo di battaglia?

Dopo aver provato a tatuare in vari stili, perché da ognuno si apprende  una  differente tecnica, ho iniziato  ad avere le basi per poter svilupparne uno personale, frutto di tutto il bagaglio tecnico – ma anche gusto personale – acquisito sino ad ora ma che continua ad essere in continua evoluzione.
Io mi definirei parte dell’avangarde tattoo data la presenza nei miei pezzi, di elementi grafici, decorativi, ma anche realistici o watercolor, insomma mi piace fondere le varie tecniche.
Spesso  inserisco citazioni grafiche che riportano alla cultura asiatica dalla quale sono affascinata e col tempo chissà magari troverò una definizione più specifica a quel che faccio, per adesso continuo a sperimentare e ricercare nuovi elementi di costruzione per la progettazione dei miei tattoos.

Dove ti vedi tra dieci anni?

Tra dieci anni mi vedo nel mio studio ma anche in giro per il mondo  come espositrice nelle conventions più importanti di settore  che ho già iniziato a frequentare.
Sto considerando anche l’esperienza come insegnante dato che già da due anni amministro un gruppo Facebook “L’Angolo del tatuatore” che conta attualmente  4400 iscritti circa, dove rispondo a domande tecniche e dove ci si confronta  a tutto tondo sul mondo del tatuaggio…noto che c’è molta richiesta d’insegnamento da parte dei neofiti. È evidente che un settore così fortemente in crescita avrà bisogno sempre più di professionisti disposti a formare e accademie dedicate.

Quale consiglio ti senti di dare a chi sta pensando di intraprendere questo percorso? A tutti coloro che iniziano sento di consigliare di partire col piede giusto,  con solide basi di disegno (poiché il tatuaggio non è altro che una tecnica di disegno su pelle umana) e con una  corretta formazione sulle  norme di sicurezza per la salute, che solo le lezioni condotte da  medici specialisti e la frequenza di un corso igienico sanitario possono fornire, perché i tentativi da soli a casa portano a rischi molto importanti per salute propria ma anche di chi si affida a noi.
Un vero professionista credo lo si riconosca già dall’approccio iniziale, quindi partire con  il rispetto per la forma d’arte e rispetto per la salute (perché noi procuriamo una ferita con gli aghi ma spesso questo è sottovalutato o del tutto ignorato) credo sia l’approccio fondamentale affinché si possa iniziare una carriera destinata a riscuotere successo!